CENNI STORICI
«Costruzione iniziata nel 1547 sotto l’appalto del maestro napoletano Nicolò Ballante, sospesa nel 1556 e mai ultimata perché nel 1562 sprofondò definitivamente il promontorio su cui doveva sorgere: Punta Calamizzi. La sua storia s’intreccia con quella del porto di Reggio, posto tra Punta Calamizzi e Rada dei Giunchi. Da alcune stampe del 700, si deduce che il Castel Nuovo fu riutilizzato per piazzare una cospicua artiglieria, capace di difendere l’intera rada di Reggio» - «Il 20 ottobre del 1562 verso le ore 23:00 sprofondava improvvisamente in mare il promontorio di Punta Calamizzi. Un fenomeno geologico tra i tanti (nel 1560 era sprofondata in mare la contrada Nacareri), da taluni messo in relazione con la deviazione del corso del Calopinace per edificare il Castel Nuovo, i cui lavori cominciarono nel 1547 e non furono mai conclusi. "La punta di Calamizzi - scrive lo Spanò Bolani - formava una deliziosa contrada che per la sua situazione riusciva freschissima e salubre nei mesi estivi". All'inizio del XVI secolo le famiglie nobili e agiate di Reggio avevano cominciato a costruirvi casine e ville per l'estate. Nell'ottobre cominciarono a sentirsi - scrive sempre lo storico reggino - sordi tuoni sotterranei e il terreno cominciò ad ondulare. Gli abitanti, spaventati fuggirono e si misero in salvo nella contrada Ottobono. L'evento è ricordato dagli storici più antichi della Città, dal canonico Tegani a Marcantonio Politi fino allo Spagnolio. Resta della collina un disegno impreciso attribuito al grande pittore fiammingo Brueghel il Vecchio».
Bibliografia e Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Fortificazioni_di_Reggio_Calabria#Castel_Nuovo_.28Cittadella_di_Reggio.29
http://www.comune.reggio-calabria.it/on-line/Home/articolo104356.html
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