CENNI STORICI
Cervaro porta questo nome perché sul Pesculum, dove venne fondato il castello, un branco di cervi usava pascolarci. L'abate Aligerno, quando Cervaro passò nel 747 sotto il dominio di Montecassino, fortificò mura e castello, chiamandolo proprio “Castrum Cerbari”.
Nel comune di Cervaro, oltre al castello di Trocchio è ubicato anche un altro castello sito tutt’uno nel centro storico, e precisamente sul colle Pesculum. Quello è appunto Cervaro. Adesso il castello si offre piuttosto malmesso e diruto, ma è ancora visibile, presentandosi come un parco con molti alberi, dal quale si ammira uno stupendo e ampio panorama che comprende il Monte Trocchio e Cassino. Tuttavia è riduttivo pensare il castello solo come l’edificio costruito sul colle, che comunque ospitava già il capitano e la guarnigione di soldati. Per avere una ricostruzione immaginaria del complesso, è necessario tener conto delle mura che circondano il centro storico e degli archi, con i loro robusti portoni che si chiudevano durante la notte o in caso di pericolo. La stessa condizione urbana si ripete ad esempio nel vicino paese di San Vittore, dove le torri in pratica sono situate fra le abitazioni.
Quelle mura adesso sono incorporate nelle abitazioni civili ed è chiaro che costituiscono adesso certi lati degli edifici. Più che una dimora gentilizia il castello infatti era un centro fortificato (appunto castrum) che serviva a riparare la popolazione dalle incursioni barbariche. Da questo arroccamento si poteva tenere sotto controllo facilmente la pianura circostante.
Lungo la “via castello”, ora denominata Via Municipio Vecchio, si svolge ancor oggi il percorso della via crucis vivente.
Urbanisticamente parlando, qui avviene un singolare raffronto fra i due castelli siti nello stesso comune di Cervaro, che è conosciuto anche come il “paese dei due castelli”: quello del centro storico e quello di Trocchio. E difatti gli stessi abitanti del centro storico e della periferia tendono a far confusione fra un castello e l’altro.
Nel secolo XVI Cervaro ebbe una notevole espansione al di fuori della mura castrali, fenomeno dovuto soprattutto allo spopolamento del borgo-castello di Trocchio e al suo successivo inglobamento in un unico complesso. Di fatti una delle versioni dello stemma araldico di Cervaro recava, oltre al cervo, anche una C e una T, per indicare appunto Cervaro e Trocchio.
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