Beduzzo (fraz. di Corniglio, resti del castello)

CENNI STORICI

«... Un atto notarile del 14631 ci informa di essere stato redatto “in castro de Bedutio”, da cui si deve concludere che anche in tale località era eretto un castello, che dominava la valle e i diversi nuclei abitati di cui ho parlato, alcuni dei quali già esistevano e tra essi la “contrada di Trarì”. Tre Rii: l’abitato, anche oggi piccolo, esisteva già almeno dal Quattrocento col proprio nome attuale, come si evince da un atto del notaio Baldassarre Banzi redatto a Tizzano il 2 settembre dell’anno 1503: “Marcus Antonius filius quondam Dominici Vincentii, habitator terre de Bidutio, in contrata de Trari, castellantie Cornilii, episcopatus Parme, Porte Nove...” (Archivio di Stato di Parma, fondo "Notarile", filza 273). La rocca era evidentemente una delle fortificazioni dei feudatari del luogo, la famiglia degli appena citati conti Rossi di Berceto presenti anche a Corniglio e Torrechiara. Non poteva probabilmente essere paragonabile al noto e vasto castello dell’ultima località citata ed era situato dove oggi sorge la chiesa parrocchiale di Beduzzo, un punto dominante e strategico: gli ultimi resti sarebbero stati eliminati solo negli anni Sessanta del XX secolo per far posto ad un nuovo edificio. Questo, una casa a due piani a pianta quadrata, è costruito ai limiti di una spianata il cui lato opposto è occupato dall'antico camposanto; verso valle tale ampio spiazzo termina con una scarpata ripida nascosta da alberi, mentre dalla parte opposta c'è la chiesa e la strada di accesso, in leggera salita su di un terrapieno che ben si sposa all'idea di accesso ad un fortilizio. La stessa casa citata è costruita in aderenza e sopraelevazione ad un muro in pietre bianche sommariamente squadrate, che si vede presso la parrocchiale, la cui parte esterna è franata ed è occupata da radici ed alberi, nonché materiale di discarica. Questo muro, spesso oltre un metro, diventa più percepibile a mano a mano che si scende verso valle, lungo una stradina nel bosco che lo costeggia, rivelandosi infine come un alto muro di cinta con zoccolo obliquo, più piccolo e meno raffinato, ma simile a quello del castello di Corniglio e di altre rocche dei Rossi.

Il muro compone quindi un angolo retto, proseguendo lungo la scarpata che guarda verso valle, ma franato e poi invisibile in quanto occultato dal bosco e da materiale di riporto. Pietre bianche squadrate sono sparse tutt'intorno. Quindi la spianata con chiesa, camposanto e casa risulterebbe essere la superficie interna dell'antico castello, delimitata, alla base, da quello che resta delle mura. Sul lato strada doveva aprirsi l'accesso con ponte o rampa. La sua esistenza trova conferma anche in un affresco situato nello stesso castello di Torrechiara, dove la rocca è dipinta e individuata col suo nome. Risulta munita di “mastio con tanto di ponte levatoio, caditoie e merli” e vi appare inclusa anche una chiesina. La funzione celebrativa di tale dipinto avrà forse accettato qualche esagerazione, ma in sostanza esso non deve rispecchiare troppo male l’aspetto complessivo che aveva il castello. La chiesetta potrebbe essere rovinata nel tempo col resto della costruzione quando venne meno la sua funzione militare o invece, in continuità, potrebbe essere risorta ampliata sotto forma dell'attuale chiesa che è stata costruita, nelle forme attuali, nel 1735 nello spazio dell'ex castello. L'antica pieve di Beduzzo, citata già nel 1230, sorgeva invece nella zona dell’attuale Mossale. ... Beduzzo è quindi un abitato sparso, dominato da una rocca feudale a difesa e controllo della strada che lo attraversa diretta verso Corniglio e un altro castello dei Rossi. ... Un riferimento allo stesso castello o a qualche altra antica fortificazione un tempo esistente è inoltre rinvenibile nel toponimo della località di Torre, poco discosta dalla chiesa e poco più a valle della “contrada” di Trarì».

Bibliografia e Sitografia

http://www.pacchianivalparma.it/ricerca/viandante/storia-della-famiglia-pacchiani-di-beduzzo/aspetti-di-beduzzo/i-luoghi.html

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