Ameglia (castello)

CENNI STORICI

«Il castello di Ameglia fu un importante possedimento dei vescovi di Luni. Nel 963, in un diploma imperiale di Ottone I, viene citato per la prima volta il Castrum de Ameliae come possesso vescovile di Luni che scelsero il luogo come residenza episcopale, fortificandone e rinforzandone le mura del borgo. Il feudo fu, nel 1141, acquistato in parte da Genova che lo mantenne fino al 1252 quando fu ceduto a Nicolò Fieschi, conte di Lavagna. Occupato per un breve periodo da Oberto Doria e Oberto Spinola, i possedimenti del borgo di Ameglia ritornarono, dal 1284, nelle mani dei vescovi di Luni. Nel 1321 il borgo fu conquistato dal condottiero lucchese Castruccio Castracani sottoponendo quindi il territorio sotto la signoria di Lucca. Alla morte di questi, nel 1328, la cittadella medievale e il castello passarono sotto l'influenza di diversi signori e famiglie locali, tra cui si possono ricordare: i Doria, i Visconti e i Campofregoso. Nel secolo successivo fu più volte acquistato o ceduto fino a raggiungere una certa stabilità con il definitivo acquisto, secondo alcune fonti a partire dal 1562 o comunque nella seconda metà del XVI secolo, da parte della Repubblica di Genova che sottopose il feudo di Ameglia nel Capitaneato di Lerici, seguendone le sorti. Le caratteristiche costruttive generali rimandano a una preesistente struttura romana. Del nucleo originario, costituito dal palazzo del signore, sono ancora visibili ingenti resti, tra cui un vasto cortile e uno spiazzo denominato “fosso”. Attorno alla struttura di forma rettangolare si sviluppa una triplice cerchia di mura, con merlatura guelfa. Le mura, ancora intatte, sono dotate di merlature, beccatelli e di parte di un camminamento che portava alla torre. All'interno si possono apprezzare affreschi ottocenteschi. La torre, che ricorda quelle dei castelli di Ortonovo e Montemarcello, è di forma cilindrica, elemento che potrebbe indicare un'ascendenza romano-bizantina. Un tempo era probabilmente divisa in piani e nella parte inferiore ospitava le prigioni. Il castello di Ameglia costituiva la dimora periodica di un feudatario, il vescovo-conte, che vi risiedeva, più o meno saltuariamente, amministrando la giustizia, promulgando leggi e imponendo tasse, organizzando feste, cacce, banchetti, forse anche piccole giostre di cavalieri o spettacoli. Nel borgo circostante si esercitavano i vari mestieri, e nelle campagne vivevano i servi della gleba, vincolati alla terra in cui nascevano. In caso di pericolo, tutti gli abitanti della contea-feudo dovevano rifugiarsi dentro le mura per difendersi e per provvedere alle necessità del castello: il castello infatti era difeso più che da una vera milizia, da una guarnigione di villani».

Bibliografia e Sitografia

https://www.museionline.info/tipologie-museo/castello-di-ameglia

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

X sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.