CENNI STORICI
In posizione dominante, a guardia dei diverticoli della consolare Flaminia e dei guadi del Tevere, il Castello di Foglia è documentato fin dal 980, ma il territorio collinare su cui si erge fu popolato già dai prischi Sabini, secoli prima della fondazione di Roma. Alcune campagne di scavo hanno interessato nel corso della seconda metà del XX secolo l’area della necropoli di Foglia. Da qui provengono numerosi, importanti reperti che costituiscono il ricco patrimonio del Museo Civico di Magliano Sabina, che ha sede a Palazzo Gori. L’allestimento del museo prevede l’articolazione in sezioni dedicate all’Età del Bronzo, all’Età del Ferro, alla Cultura Sabina arcaica, all’Età ellenistica. Dall’alto del poggio su cui sorge il castello medievale di Foglia si apre uno scenario di suggestiva bellezza. Il profilo severo del Soratte fa da quinta al ventaglio di dolci colline del versante umbro, di terre tufacee del viterbese, di boschi e roccia viva del versante sabino. Intorno all’anno Mille, il castello visse la sua stagione più florida, controllando gli accessi da nord a Roma. Per questo suo carattere, di evidente rilevanza strategica, fu scelto come munito ricovero da Federico Barbarossa e dal papa Alessandro IV. Distrutto nel 1241 nel corso di uno scontro armato fra Roma e i fuoriusciti ghibellini di Viterbo, in un’ottica politica di impronta nepotista, papa Niccolò III, al secolo Giovanni Gaetano Orsini, figlio del potente senatore Matteo Rosso, lo infeudò ai suoi familiari che ebbero qui il fulcro dei loro domini nel Lazio settentrionale. Nel corso del Cinquecento, il castello fu fatto segno ad un radicale intervento di ricostruzione, che ne mutò l’aspetto in quello di una ricca residenza signorile di impronta rinascimentale.
Bibliografia e Sitografia
http://www.historiaweb.it/wp-content/uploads/2013/11/Sabina-segreta-1.pdf
Articoli di approfondimento
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XIII sec.
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