Zorzoi (fraz. di Sovramonte (castello dello Schenér)

CENNI STORICI

«Almeno tre erano i castelli importanti che presidiavano il territorio sulla sponda sinistra del Cismon: il castello di Servo e quello di Val Rosna o dello Schenèr e infine quello di Faller. Essendo l'altopiano di Sovramonte attraversato dalla strada romana Claudia Augusta Altinate, è certo che si rese necessario difendere anche in questo tratto la via dalle possibili insidie e proprio a questa funzione dovette assolvere il castello di Servo. La decadenza intervenne nei secoli successivi, in particolare quando si affermò quale via di comunicazione verso occidente quella del Canalet, tra Pedavena e Arten, per poi prendere piede definitivamente nel XV secolo. Il castello dello Schenèr invece fu costruito allo scopo di presidiare la via verso il Primiero. Molto antico, tuttavia, nel corso del tempo, la sua importanza fu diminuita quando il Primiero fu assoggettato al potere temporale del vescovo di Feltre per essere destinato a risorgere più tardi quando il Primiero fu ceduto ai duchi d'Austria. Rinforzato sotto il dominio della Serenessima, fu distrutto durante la guerra della Lega di Cambrai e quindi ricostruito. Nel XVIII secolo fu restaurato, ma ormai aveva perduto la sua funzione originaria e con la caduta di Venezia si avviò verso un inarrestabile oblio e all'autodistruzione. Sembra che altre fortificazioni nella zona sovramontina esistessero sia a Sorriva che verso Zorzoi e quindi ad Aune e a Salzen. Altro maniero, probabilmente costruito anch'esso a difesa della Claudia Augusta Altinate, fu il castello di Faller poi trasformato in fortezza feudale della famiglia da Fallero».

«Baluardo difensivo della Repubblica Veneta contro l’Impero, sorse verso la fine del Quattrocento in posizione dominante sulla Valle del Cismon lungo l’antica strada per il Primiero, più precisamente sulla Costa di San Zenone (oggi Costa delle Fratte), dove essa piega a est per guadare il torrente Rosna. Questa via era più che altro una mulattiera molto malandata e pericolosa: il trasporto delle merci vi era possibile solo a schiena d’uomo o di animale, e per questo alla località venne dato il nome di Schenaro o Schenér. La costruzione fu terminata nel 1494, anche con l’impiego di settanta roveri tagliati in zona. Dalla locale famiglia Moretta provengono i suoi primi conestabili, nominati e pagati dal Podestà di Feltre: fin dal 1494 Pietro era Capitano del fortilizio presidiato da un caporale e 4 soldati, mentre nel 1509 viene ricordato il consanguineo Agostino che assisté alla distruzione del 1510 provocata, a seguito degli eventi della guerra cambraica, dalle milizie dell’imperatore Massimiliano. Prontamente ricostruito, già nel 1539 alcuni documenti accennano a disegni per una necessaria fortificazione della struttura, esigenza sentita e ribadita in tutto il Seicento. Tuttavia fino alla caduta della Repubblica di Venezia il castello fu utilizzato semplicemente come alloggio per il capitano e qualche soldato. Lasciato quindi in completo abbandono, venne demolito dalle truppe italiane nel 1915 utilizzandone i materiali per costruire trincee. Le principali funzioni del castello erano di sorveglianza del transito e repressione del contrabbando, molto praticato dai lamonesi che esportavano illegalmente granaglie in Primiero. Ci si può fare un’idea di come doveva essere il fortilizio guardando la litografia del Moro risalente al 1876, che lo riproduce quarant’anni prima della sua distruzione: era una piccola costruzione difensiva posta a cavallo della strada. La porzione più a valle era l’abitazione del capitano dominata a monte da una massiccia torre, le cui poderose fondazioni sono ancora visibili. Entrambe le strutture erano circondate da mura».

Bibliografia e Sitografia

http://www.provincia.belluno.it/nqcontent.cfm?a_id=1216 - http://www.sovramonte.it/web/index.php?option=com_content&view=article...

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