CENNI STORICI
«Le prime notizie relative alla fortificazione del luogo in cui sorge il castello di Issogne risalgono all'anno 1151, quando una bolla di papa Eugenio III documenta la presenza di un dominio del vescovo di Aosta in Issogne. In realtà sullo stesso sito già dal I secolo a.C. era esistito un edificio romano, di cui si conservano i muri perimetrali di alcuni vani nel sottosuolo delle cantine dell'attuale castello. Nel 1255 la casaforte di Issogne è ancora sotto il controllo ecclesiastico, ed infatti in quest'anno l'allora vescovo di Aosta, Pierre di Pra, concede un regolamento di giustizia per la regolamentazione dei suoi rapporti con la comunità e della convivenza tra gli abitanti dei territori del suo dominio. Ma questo non è sufficiente per garantire che la pace regni nei domini del vescovo, ed infatti tra il 1280 e il 1350 circa un aspro conflitto contrappone al vescovo i signori di Verrès, fino all'evento clou dell'incendio appiccato ala casaforte, che comporterà gravi danni alla struttura. Come risultato di tutto ciò il vescovo di Aosta nel 1379 infeuda della giurisdizione di Issogne Ibleto di Challant, che era signore di Verrès per aver acquisito i territorio degli omonimi signori. Ibleto tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo inizia la costruzione di una casaforte in luogo della casaforte vescovile, dando vita ad una struttura complessa di torri e corpi di fabbrica di forme e dimensioni differenti, il tutto racchiuso da una cinta muraria; pare che il complesso, più che un castello fosse una elegante dimora improntata ai dettami del gotico cortese -o internazionale- che si sviluppò proprio tra la metà del '300 e la metà del '400. ...
Piano terreno. Il bel portone in pietra con il profilo a chiglia e lo stemma della famiglia Challant costituiva, in origine, l'ingresso principale al castello; tuttavia essendo aperto nella torre orientale del complesso, si affaccia sulla piazza del paese di Issogne e motivi pratici hanno consigliato di disporre l'ingresso ai visitatori sul lato ovest, come è ampiamente indicato in loco. Dall'ingresso primitivo si aveva accesso diretto al portico che si apre sul cortile e sul giardino e che distribuisce agli ambienti della sala da pranzo, della cucina e ad un disimpegno che conduce alle altre ali del complesso. Il portico è coperto con volte a crociera e l'incrocio dei costoloni è segnato dallo stemma degli Challant; sulle pareti del porticato possiamo ammirare gli affreschi che rappresentano un corpo di guardia e, particolarmente interessanti, le sette lunette che rappresentano le botteghe artigiane. A metà circa della lunghezza del porticato si apre la porta che conduce alla cosiddetta sala da pranzo, la quale comunica direttamente con la cucina tramite un passapiatti aperto nella parete sotto la cappa del camino. Il grande ambiente della cucina è diviso in due da una doppia arcata ed è caratterizzato dalla presenza di tre grandi camini. Entrambi gli ambienti, sala da pranzo e cucina, sono coperti con volte che poggiano su un fitto intreccio di costoloni in pietra a vista, i quali si dipartono da peducci a forma d'angelo. ...
Il castello di Issogne è ricco di decorazioni pittoriche, eseguite da artisti differenti, non sempre noti o identificabili, in un arco di tempo relativamente breve, a cavallo tra la fine del XV e la prima parte del XVI secolo. Entrando nel castello si incontrano subito le lunette delle botteghe artigiane e del corpo di guardia sotto le volte del portico. Questi affreschi che ci mostrano la bottega del sarto, la farmacia, la macelleria, il corpo di guardia, il mercato di frutta e verdura, la bottega del fornaio, dello speziale, del pizzicagnolo sono nitidi squarci sulla vita quotidiana dell'epoca: le scene sono rappresentate vivacemente e insieme con realismo, spontaneità e a volte con un pizzico di umorismo. Il ciclo delle botteghe artigiane è attribuito al pittore Colin, che troviamo a volte citato come Magister Collinus, in virtù di un graffito, presente proprio al di sopra della panca nella lunetta del corpo di guardia, che appunto indica il suo nome come autore dell'opera. Nel 1499 Colin lavora ad Aosta al decorazione delle volte nella collegiata dei Santi Pietro ed Orso, che era sottoposta a restauro per volere del suo priore, lo stesso Giorgio di Challant che dirige anche i lavori nel castello di Issogne. Colin giunge in Val d'Aosta da Ivrea, dove aveva realizzato, presumibilmente nel 1493, il fondale della pala con l'Adorazione dei Magi per la cappella dei Tre Re; è un pittore di buone qualità, cresciuto in Piemonte ma, come abbiamo visto, trasferito in Val d'Aosta, chiamato da Giorgio di Challant. ... Il Castello di Issogne non è solo un pregevole esempio di architettura ed un ricco catalogo di decorazioni pittoriche, ma davvero se lo guardiamo con attenzione e cercando di calarci nella mentalità del XV-XVI secolo, ci si svela come un libro su cui possiamo leggere la storia della famiglia Challant; e poiché questo libro è stato scritto proprio da un membro della famiglia, il priore Giorgio di Challant, non può che tendere ad una compiaciuta autocelebrazione. ...».
Bibliografia e Sitografia
http://www.issogne.vda.it/castello.htm (a cura di Sonia Furlan; testi dal sito http://www.inalto.com/)
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