Monticchio Sgarroni (ruderi del castello, torre dell’abbazia di S. Ippolito)

CENNI STORICI

«Abbazia di Sant'Ippolito. Situata tra i due laghi, la struttura è datata tra il XI ed il XII secolo, ad opera dei basiliani. Con l'arrivo dei normanni, i basiliani abbandonarono il Vulture e al loro posto arrivarono i benedettini. Questi trasformarono l’antico monastero basiliano di Sant’Ippolito in un’altra badia benedettina. La struttura, costituita da un'unica navata, subì anche alcune modifiche costruttive in stile svevo, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta torre "campanaria". Il terremoto del 1456 distrusse gran parte dell'Abbazia e i religiosi che vi dimorarono furono costretti ad abbandonarla. Oggi di quello che era un tempo l'Abbazia sono solamente osservabili alcuni pilastri e le absidi. Il castello. Come per l'Abbazia di Sant'Ippolito, anche del castello sono rimaste alcune tracce, anche a causa dei numerosi terremoti che tormentarono il Vulture, tra cui quello del 5 dicembre 1456. Situato nella località di San Vito, presso Monticchio Sgarroni, su una collina a più di settecento metri, si ritiene che la sua edificazione risalga prima dell'arrivo dei normanni nel Vulture, a dimostrazione che si tratti di uno dei castelli più antichi della zona, di fatto gli scavi, non ancora portati a completamento, hanno evidenziato tre diverse fasi di costruzione del castello, databili dal I al XIV secolo. Giustino Fortunato sostenne che nel 957 la struttura fu data in donazione da Tandolfo, principe di Conza, ai benedettini della Badia di Monticchio. In epoca medievale, fu sempre oggetto di conquista di vari feudatari della zona. Nel 1072, Abelardo, figlio primogenito del conte normanno Umfredo d'Altavilla, dopo aver battuto presso Troia le bande facenti capo a Roberto il Guiscardo, si spinse fin sull'Ofanto per occupare il Castello di Monticchio, nonché tutto il Vulture e la valle di Vitalba nei pressi dell'odierna Atella. Successivamente Roberto il Guiscardo riconquistò il Castello. Sopra la struttura muraria è presente un arco acuto ghierato, risalente al XII secolo successivamente restaurato durante l'epoca angioina».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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