Innocenzo III, Lotario figlio di Transmondo dei conti di Segni, nacque nel 1160 a Gavignano in provincia di Roma, salì al soglio pontificio a soli 38 anni, dopo il quasi centenario Celestino III. Fu papa dall’8 gennaio 1198 al 16 luglio 1216. Innocenzo III aveva studiato Teologia a Parigi, nella famosa scuola del monastero di S. Vittore e Diritto a Bologna, sotto la guida di Uguccione da Pisa. Innocenzo III, come nessun altro papa prima di lui, attuò il grande disegno di una sovranità universale sull’Occidente cristiano. Sotto il suo pontificato, durato 18 anni, la Chiesa raggiunse il punto più alto della sua autorità. Innocenzo III si mosse con la disinvoltura di un abile politico. Va detto che fu anche un uomo di preghiera e di ascesi.
Fu autore di diversi trattati di teologia morale, ascetica e di filosofia, nei quali cercò di dare un ordine sistematico alla dottrina del dominio del papato nelle cose spirituali e temporali, in un periodo di forti contrasti tra i due poteri.
Egli mirò a rafforzare l’autorità pontificia nel mondo cattolico, realizzando una riforma morale e disciplinare della Chiesa. Approvò solo oralmente la regola di San Francesco d’Assisi. A tale proposito si tramanda il celebre episodio rappresentato nel ciclo degli affreschi di Giotto della Basilica Superiore di Assisi. I dubbi di Innocenzo III furono fugati da un sogno: il papa vide la chiesa di S. Giovanni in Laterano pericolante sostenuta solo dal Poverello d’Assisi.
Dopo la morte di Enrico VI, Innocenzo III diventò l’arbitro indiscusso della politica europea visto che alla successione imperiale era strettamente legato il destino del regno di Sicilia. Il pontefice, temendo le mire di riunificazione degli Hohenstaufen, all’inizio sostenne le ragioni del guelfo Ottone di Brunswick, che aveva promesso di rinunciare ai diritti imperiali in Italia. Poi, impressionato dalle vittorie di Filippo di Svevia, iniziò a spostare i suoi favori verso quest’ultimo. Ma, quando, lo Svevo fu ucciso, acconsentì all’incoronazione di Ottone, eletto re di Germania. Il nuovo imperatore, una volta incoronato, dimenticò le sue promesse e inizio ad interessarsi del Regno di Sicilia. Il papa non glielo permise e lo scomunicò.
Papa Innocenzo III fu il tutore di Federico II di Svevia nei suoi primi anni di vita, dopo la morte della madre Costanza d’Altavilla.
A lui si devono la quarta e la quinta crociata contro i musulmani. Animato da rispetto per l’ortodossia, combatté gli albigesi in Francia e scatenò una vera e propria caccia al cristiano eretico.
La morte lo colse a Perugia per un attacco di febbre e fu sepolto nella cattedrale.
Bibliografia:
- Ernst Kantorowicz, Federico II di Svevia, Garzanti, Milano, 1939 e successive edizioni dal 1976 con il titolo Federico II imperatore.
- Maccarone, Michele, Nuovi studi su Innocenzo III, éd. Roberto Lambertini, Rome, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1995.
- Eberhard Horst, Federico II di Svevia. L’imperatore filosofo e poeta, Rizzoli, Milano, 1981.
- Wolfgang Stürner, Federico II e l’apogeo dell’impero, Salerno editrice, Roma 2009).
- John W. O’Malley – Storia dei papi – Campo dei Fiori. 17-11-2011
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