CENNI STORICI
«L’anno di fondazione del castello - il castrum - è il 1025, quando il patriarca di Aquileia Poppone concesse in feudo un colle e diede licenza al feudatario proveniente dalla città di Augusta in Baviera di costruirvi un castello. L’avvenimento è ripetutamente tramandato nei documenti di archivio e in una lapide antica ancora conservata. Distinguiamo le tre torri inserite nel muro di cinta del castrum romanico con il nome di torre Gemona quella a Nord-Ovest, di torre Nord quella a Nord-Est, e di torre Tarcento quella a Sud-Est. La torre Nord, i cui ruderi hanno messo in luce una struttura muraria simile alla torre campanaria di Aquileia costruita dal patriarca Poppone, conferma la data del 1025 riportata dai documenti d’archivio per la fondazione del castrum. La torre Nord e la Torre Tarcento – che nell’XI secolo allocherà la cappella privata dei Santi Simone e Giuda, gli stessi santi cui l’imperatore Enrico III di Franconia dedicò la propria cappella palatina a Goslar in Sassonia - non denunciano spazi abitabili. Nel castrum dell’XI secolo abitabile fu solo la più spaziosa torre Gemona. Ad essa - forse anteriore al Mille - va attribuita la progettazione del castrum popponiano, modulato sulle sue unità di misura. La progettazione è unitaria per l’intero tracciato originario del castrum, composto da un muro di cinta conglobante tre torri, una porta ed alcuni locali, e strutturato sull’unità di misura del piede bizantino (m 0,312) secondo le prescrizioni vitruviane per la costruzione dei luoghi fortificati, in età romanica diffuse dai trattati di agrimensoria. Nel 1025 la cinta turrita fondata sul colle dell’Alto Friuli è un feudo concesso dal Patriarca di Aquileia Poppone ad un suo fido per lo sviluppo strategico ed economico dei possessi a lui affidati nell’ambito del rafforzamento del Sacro Romano Impero in Italia. Dalle torri si controllavano le strade sottostanti riscuotendo i pedaggi necessari alla manutenzione delle vie di comunicazione, e si sorvegliavano i lavori agricoli; la corte interna serviva per custodire utensili e prodotti. Dopo che Corrado II concesse l’ereditarietà dei feudi minori (1037), il castello di Prampero e il colle appartennero all’omonimo ceppo famigliare articolato in più rami, una metà come bene patrimoniale, l'altra sotto il regime feudale. La costruzione stessa del castello, ampliandosi, divenne residenza dei consortes e insieme quartier generale del giusdicente, cioè del maschio primogenito investito dal patriarca (e in seguito dal governo veneziano) del rinnovo del feudo. Tale assetto rimase fino alla soppressione dell’istituto giuridico del feudo da parte dello Stato italiano (1870). Fu allora che il castello e il colle furono acquistati dai fratelli Antonino e Ottaviano di Prampero, divenendo pertanto un bene privato della storica famiglia, con ininterrotta genealogia dalle origini».
Bibliografia e Sitografia
http://www.castellodiprampero.org/il-castello-nella-storia/la-fondazione/ e ss.
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
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