Castelgrande (resti del castello)

CENNI STORICI

Castelgrande sorge alle pendici meridionali del "Toppo di Castelgrande". Il territorio confina con quello di Pescopagano. Le sue origini risalgono al periodo gotico in cui il paese appare con nome di “Castrum Grandinis”. Il centro storico si sviluppò, come quello di tutti i comuni della Comunità Montana Marmo-Platano, nella tipica forma di agglomerato fortificato durante il primo medioevo, quando la popolazione abbandonò i casali sparsi nel territorio, diventati troppo insicuri a causa dei frequenti attacchi nemici. Del castello costruito in epoca longobarda [secondo altri studiosi, angioina], oggi rimangono solo resti di due torri a pianta quadrata. Nel periodo normanno-svevo fu dominio dei conti di Balvano. Successivamente fu assegnato ai Sanseverino da Carlo I d'Angiò. Seguirono i Durazzo, Giovanni Pipino, Carlo Ruffo di Montalto e Giorgio d’Alemagna, un nobile di origine tedesca che probabilmente ottenne il feudo per meriti militari. Alla fine del '400 passò ai Carafa di Stigliano col titolo di ducato. Gli ultimi signori furono i d’Anna di Laviano. Negli anni '60, indagini lungo il pendio del monte hanno portato a conoscenza dell'andamento dell'antica cinta di fortificazione che in parte conserva l'altezza l'originaria. A Castelgrande ha sede l'Osservatorio Astronomico dotato di un telescopio che attualmente è il più grande in Europa.

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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