CENNI STORICI
«Il Palazzo ha conosciuto sicuramente dei restauri e dei rimaneggiamenti subito dopo la data del testamento di Giovanni Sanseverino, redatto nel palazzo il 19 dicembre 1444 e, forse, nel periodo di Roberto. Significativi i restauri recenti: quello della loggetta, alquanto deprecabile, e quello dell’intero edificio, altrettanto deprecabile per la costruzione di solai inframmezzati ai preesistenti. Il palazzo si snoda su due lati: il corso Diaz, decumano maior del piccolo centro, e via Municipio, cardo, nota già nel Quattrocento col nome di "ruigo de lo Parcho". L’ingresso è contrassegnato da un grande portale che immette nell’androne, ampio e maestoso con volta a botte che si regge su voltine a ventaglio. Le finestre sono modanate in piperno. Nel cortile interno residui di colonne e basamenti di pietra abbandonati lasciano presupporre strutture murarie preesistenti. La volta dell’androne d’ingresso si regge su fasci di voltine a ventaglio. Nella volta dell’androne si intravedono uno stemma e alcune raffigurazioni riconducibili ai motti della famiglia Sanseverino. Il palazzo all’epoca della costruzione sorgeva nel luogo più esclusivo del capoluogo: il cosiddetto “Mercato Vecchio”, dove erano ubicate le case palazziate dei patrizi e dei notabili del luogo».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
X sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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SITO UFFICIALE
IMMAGINI