CENNI STORICI
«La prima attestazione del termine, risalente al 1308, è contenuta nelle "Rationes decimarum", in cui si fa menzione di un casale denominato Vieneri; nel cedolario del 1320 il luogo non è citato, mentre compare regolarmente nelle numerazioni relative al periodo 1542-1669. Meomartini riferisce che Castelvenere esisteva già in età angioina come casale di Telese, concesso in feudo al monastero di San Salvatore Telesino, del quale seguì le sorti fino alla soppressione della stessa badia e dell'omonima commenda; sostiene inoltre che il paese viene citato come Casalveneri in tutte le investiture feudali e nell'inventario dei possedimenti del suddetto monastero di San Salvatore. Nell'apprezzo del feudo di Castelvenere redatto nel 1638 dal tavolario Giampietro Gallerano è contenuta la descrizione del castello edificatovi dalla famiglia Monsorio, chiamato appunto Castiel Venere. La località è sempre citata nelle opere che descrivono il Regno di Napoli tra la fine del XVII e l'inizio del XIX secolo: secondo Beltrano (1671) Castelvenere è una terra in provincia di Terra di lavoro, tassata nel 1669 per 33 fuochi; Galanti (1789) la riporta come Veneri, centro in provincia di Terra di lavoro con una popolazione di 435 abitanti; Sacco (1795-1796) riferisce che Castelveneri o Castelvenere è un casale di Terra di lavoro abitato da circa 400 persone; Giustiniani (1797-1805) la chiama Castel Veneri, Castelvenere o Castello Venere, terra in provincia di Terra di lavoro con una popolazione di 400 abitanti. Nella "Legge per la circoscrizione dei governi del Regno" (1807) l'università è chiamata Veneri, mentre a partire dal successivo "Decreto per la nuova circoscrizione delle quattordici province del Regno di Napoli" (1811) il comune è definitivamente citato con il nome di Castelvenere. In conclusione è presumibile che la specificazione Castel sia stata premessa all'originaria denominazione Veneri dopo la costruzione della fortezza, eretta dai Monsorio agli inizi del Cinquecento, e che l'abbia accompagnata in modo discontinuo fino all'assunzione formale del nome composto, verificatasi nel corso del decennio francese». [Del castello pochi resti, tra cui una torretta difensiva, per altro crollata il 29 maggio 2006].
Bibliografia e Sitografia
http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=23889 (a c. di Fiorella Amato e Daniela Pagano)
Articoli di approfondimento
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