CENNI STORICI
«Di questo castello non è certa l'esistenza. Esso ha infatti forse origine da un malinteso. I Romani per primi menzionarono un "Castellum ad Pucinum" che, secondo alcuni studiosi, era da identificare con Duino, secondo altri con Prosecco. In realtà, non sappiamo nemmeno se questo termine mdicava un castello vero e proprio o un centro, in quanto la sua importanza non era strategica ma legata alla produzione di una particolare qualità di vino. Una notizia riguardante il castello di Prosecco ci viene comunque offerta da antiche cronache ecclesiastiche, oggi non più reperibili, secondo le quali un certo Giovanni, patriarca di Aquileia, nel 660 venne gettato da una finestra del castello di Prosecco dai Triestini scismatici. Bisogna dire però che la notizia, raccolta prima da Ireneo della Croce e poi portata avanti da altri storici, non è stata nemmeno presa in considerazione dal Tamaro. Basta infatti obiettare che nel 660 il territorio triestino era compreso nel "numerus tergestinus", una sorta di provincia militare istituita agli inizi del 600 dai Bizantini, per difendere le frontiere dagli Slavi e dai Longobardi, dai quali ultimi dipendeva il patriarca di Aquileia, mentre i Triestini erano invece sottoposti al patriarca di Grado, in territorio bizantino. Vien da chiedersi come mai, nel bel mezzo delle lotte religiose, un patriarca "nemico" sia venuto a Prosecco, cioè in territorio triestino, conoscendo bene l'odio che i Triestini nutrivano per i Longobardi. Nella storia ecclesiastica della regione troviamo effettivamente il defenestramento di un patriarca di nome Giovanni, ma esso avvenne a Grado nell'802, e furono i Bizantini, provenienti da Venezia, ad uccidere il patriarca, accusato di favorire la venuta dei Franchi di Carlo Magno in queste terre, ancora soggette ai Bizantini. Per quanto riguarda il castello di Prosecco, località che nei documenti municipali del XIV secolo viene chiamata Prosequo o Proseche, non sappiamo nulla di certo e gli ambigui accenni al "castello di Prosecco" forse si riferiscono a quello di Contovello».
Bibliografia e Sitografia
http://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=29&t=715 (a cura di Dante Cannarella)
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