CROTONE (cinta muraria, porte)

CENNI STORICI

«Dopo l'acquisizione della città al regio Demanio (1541), valutando l'importanza strategica del sito, il Vicerè Don Pedro De Toledo, ordinò la sua fortificazione, sia con la ricostruzione del castello, sia con la ricostruzione delle mura medioevali ormai inadatte a resistere alle nuove armi da guerra. L'opera si protrasse circa un secolo ed essendo la città priva di cave di pietra, furono usati gli ancora grandiosi resti della città greca, delle vecchie mura, degli avanzi di case dirute. La nuova cinta muraria, in forma poligonale fu costituita da cinque baluardi avanzati e risegati, e da due rivellini modellati ad orecchione, siti a proteggere i fianchi del castello. I baluardi, in onore del Vicerè , presero rispettivamente il nome di Don Pedro, Toledo, Marchese, Villafranca, e l'ultimo conservò il nome di Pedro Nigro, che venne poi mutato in Orsini dal nome della famiglia nobile che nei pressi aveva la sua residenza. Il Bastione Don Pedro fu detto anche delle Armi perché reca l'insegna di Carlo V e del Vicerè. I rivellini sono noti, uno come Bastione del Fosso, su cui è incisa la data 1550; l'altro più tardo, come la Conigliera che reca la scritta Miranda, dal nome del Vicerè, sotto il quale fu costruito (1595) per consiglio dell'architetto Ambrogio Attendolo. Le porte erano tre: quella di terra la principale si apriva verso la campagna, ed era posta tra il Baluardo Toledo e quella Villafranca; quella segreta della Pescheria era sita presso il Bastione Pedro Nigro; e quella di mare presso la Conigliera. L'invenzione dei proiettili esplosivi e dei cannoni a lunga gittata resero inutili le fortificazioni, per cui nel periodo francese, parte delle mura furono abbassate per garantire la ventilazione dei quartieri bassi. Nel 1867 l'Amministrazione Comunale pervenne alla risoluzione di abbattere la porta di terra e parte delle mura per formare i portici e uno stradone panoramico verso il mare (l'attuale Viale Regina Margherita). Le restanti parti, pur se rimaneggiate sono ancora visibili ed emergenti».

Bibliografia e Sitografia

http://www.comune.crotone.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/760

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